Quando parliamo di cambiamento climatico, si pensa immediatamente:
al riscaldamento globale, alle anomale escursioni termiche, alla desertificazione, al degrado del territorio, al calo di rendimento delle colture…
…ma a giocare un importante ruolo di “causa-effetto” é purtroppo l’AGRICOLTURA che, sebbene fondamentale per fornire nutrimento alla popolazione mondiale, risulta essere più nociva per il pianeta di qualsiasi altra industria, in quanto é responsabile:
> di un quinto (il 21%) di tutte le emissioni antropiche di gas serra
> di un eccessivo sfruttamento delle acque e del suolo
> dell’utilizzo di metà delle terre abitabili del pianeta
> della deforestazione di 5 mln di ettari di foresta ogni anno
il tutto con una paradossale perdita e spreco di cibo prodotto, equivalente a circa un terzo.
Ci troviamo dinnanzi ad un infelice circolo vizioso:
l’eccessivo sfruttamento del suolo contribuisce al cambiamento climatico…e il cambiamento climatico ha un impatto sulla salute del suolo!
Ma come si può nutrire una popolazione mondiale in continua crescita (che potrebbe raggiungere 11,2 mld entro il 2100), contenendo contemporaneamente il riscaldamento globale?!
In conseguenza alla precipitosa trasformazione dell’industria globale alimentare e degli allarmanti problemi di approvvigionamento registrati dopo la pandemia e lo scoppio della guerra, il mercato alimentare (in particolare quello caseario e quello della carne) sta cominciando a valutare soluzioni alternative per arginare i danni già compiuti e correggere le azioni future.
Un argomento che, sempre più sotto i riflettori, sta smuovendo le coscienze e le strategie politiche, economiche, sociali e finanziarie di tutto il mondo!
Citando un importante passaggio della strategia PICTET-NUTRITION, che inquadra il cibo come “la leva più forte per ottimizzare la salute umana e la sostenibilità ambientale”, bisognerebbe cambiare modo di pensare e approccio nei confronti delle filiere come le abbiamo intese finora.
Un ruolo determinante lo avranno sicuramente la tecnologia informatica, l’ingegneria e la biologia sintetica per modificare e migliorare la produzione e il consumo di cibo, senza rinunciare ai sapori tradizionali o sconvolgere eccessivamente le nostre abitudini alimentari.
La sopra citata società PICTET, credendo fermamente nella missione di promuovere un’alimentazione più sana ed equa, nel 2009 ha lanciato il progetto PICTET-NUTRITION che ricerca e seleziona aziende in grado di affrontare i problemi ambientali e sociali legati agli attuali sistemi alimentari, integrando la tecnologia nei processi produttivi e nella creazione di una innovativa e futuristica generazione di cibo che sappia rispettare l’ambiente, ridurre gli sprechi e prevenire la salute nel massimo rispetto della sicurezza alimentare e delle catene produttive.
Parliamo, nello specifico di:
AGRITECH, agricoltura sostenibile e di precisione che preserva la salute degli animali e delle colture
TRASFORMAZIONE E DISTRIBUZIONE, sicurezza del cibo e soluzioni destinate a combattere gli sprechi
CIBO, ingredienti prodotti e integratori di qualità accessibili a tutti.
L’ampio progetto di investimento per un futuro alimentare sostenibile, va ad abbracciare diversi settori tutti collegati tra loro:
>Tecnologie per l’agricoltura di precisione
>Vertical farming
>Agricoltura etica
>Soluzioni per lo spreco alimentare
>Probiotici
>Ingredienti e alimenti a base vegetale
>Sicurezza alimentare
>Cibo fresco “from farm to fork”
Lo scrittore George Bernard Shaw, sosteneva che
“NON C’É AMORE PIÚ SINCERO DI QUELLO PER IL CIBO”…
…non potrei essere più d'accordo e penso anche che facendo un piccolo sforzo cambiando le nostre abitudini alimentari e i nostri comportamenti quotidiani nei confronti dell’ambiente, potremmo essere in grado di vivere felici sul nostro pianeta senza distruggerlo!
