Il fattore tempo gioca un ruolo molto importante ed è fondamentale per ottenere il massimo dal proprio investimento.
Per una corretta pianificazione finanziaria è utile definire un orizzonte temporale di investimento, ossia il periodo di tempo per il quale si è disposti a rinunciare alle proprie risorse finanziarie da destinare all’investimento stesso.
Di solito un orizzonte temporale di investimento è definito di breve, medio o lungo termine a seconda della sua durata.
BREVE TERMINE
si parla di investimenti di breve periodo quando la durata è compresa tra 1 e 3 anni
A fronte di una disponibilità immediata di liquidità e una minore esposizione al rischio, avremo bassi rendimenti e mancanza di protezione dall’inflazione.
MEDIO TERMINE
l’orizzonte temporale di un investimento è definito di medio termine quando è riferito a un periodo di 3-5 anni
Ideali per raggiungere obiettivi relativamente prossimi, come l’acquisto di una casa o il finanziamento degli studi dei propri figli, possono dare rendimenti un po’ più alti rispetto al breve termine, assumendosi un rischio moderato.
LUNGO TERMINE
Investire a lungo termine vuol dire impegnare le proprie risorse per un arco di tempo non inferiore a 5 anni
Con obiettivi di lungo periodo, come la pensione o il patrimonio da lasciare in eredità, questo tipo di investimenti permettono:
di ottenere rendimenti più elevati.
di cogliere i vantaggi della capitalizzazione composta (che permette di generare guadagni non solo sulla somma inizialmente investita, ma anche sui rendimenti ottenuti, come interessi, dividendi o plusvalenze).
di mitigare gli effetti della volatilità, dal momento che investire in ottica di lungo periodo consente una migliore diversificazione e di conseguenza una riduzione del rischio.
Ampliando l’orizzonte temporale dell’investimento, si possono altresì ottenere risultati molto soddisfacenti, poiché le fluttuazioni dei mercati azionari sono compensate da una tendenziale crescita degli stessi nel corso del tempo.
Con un orizzonte temporale più lungo si può gestire il proprio portafoglio con una maggiore tranquillità e vivere quindi meno l’ansia della volatilità dei mercati, tenendo a bada l’emotività, che potrebbe compromettere la crescita del portafoglio.